Nel turbolento scenario dell’VIII secolo, segnato da conflitti religiosi e militari, il popolo venetico si trovò a fronteggiare le tensioni causate dalle politiche iconoclaste dell’Impero Bizantino. In questo contesto, le truppe marittime veneziane, ribellatesi al potere centrale, decisero di eleggere un nuovo doge, ponendo le basi per la futura autonomia della città lagunare. Il prescelto fu Orso Ipato, il primo doge eletto direttamente dai Venetici e non imposto da Bisanzio.
La rottura con i Longobardi e la prima vittoria militare
Nel 729, Orso prese una decisione cruciale: interruppe i patti amichevoli con i Longobardi, stabiliti ai tempi di Paoluccio Anafesto, a causa delle loro incursioni nell’Esarcato e nel Ducato di Pentapoli. I Longobardi, guidati da Re Liutprando, conquistarono Ravenna, costringendo l’esarca Eutichio alla fuga verso Eraclea. Orso, comprendendo la gravità della situazione, armò rapidamente la flotta veneziana e, con un’azione fulminea, riuscì a liberare Ravenna. Questo evento rappresenta la prima vittoria militare documentata dei Venetici.
Il titolo di “Ipato” e l’eredità della famiglia
Per il suo valore, Orso ottenne da Bisanzio il prestigioso titolo di Ipato, ovvero console, un riconoscimento che segnò profondamente la storia della sua famiglia. Da lui discendono alcune delle più influenti casate veneziane, tra cui gli Orseolo, i Dandolo e i Bragadin, che avrebbero avuto un ruolo chiave nella storia della Serenissima.
Un mistero irrisolto: la morte di Orso
Dopo dieci anni di governo, nel 737, Orso fu assassinato in circostanze misteriose. Il diacono Giovanni annotò che fu ucciso da “acre livore”, lasciando spazio a numerose ipotesi. Alcuni storici ritengono che la sua morte sia stata orchestrata dall’esarca bizantino, che lo vedeva come una minaccia per l’Impero. Altri, invece, seguono la versione del poeta e drammaturgo Giovanni Pindemonte, che nel 1797 lo rappresentò in una tragedia come un tiranno ucciso dal furore popolare.
La fine del dogado e l’interruzione della successione
Dopo la morte di Orso, l’esarca di Ravenna non nominò un nuovo doge, ma impose un “magister militum”, un comandante militare bizantino. Per vedere il quarto doge, Diodato Orso, Venezia dovette attendere ben cinque anni, fino al 742.
